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Alcune curiosità da "PERUGIA DELLA BELL'EPOCA"

Capitolo XV Anno 1864: Neve da monte Tezio

“Di tutto si occupa « La Gazzetta ». …omissis… Fa sapere che il conte Oddi Baglioni su Monte Tezio ha delle buche per la neve e che accetta prenotazioni da parte dei caffettieri. …omissis…”

Capitolo XXVIII Anno 1877: Alpinismo

“Altri sport più strenui si praticarono a Perugia stessa: per esempio l’alpinismo. Il 15 luglio una ventina di valorosi si radunarono in piazza Grimana alle ore 2 del mattino « tutti in costume più o meno alpino ». Giunse col treno della notte, finalmente il cavalier Corona, grande alpinista, venuto a tenere una conferenza a Perugia. Si parte a piedi che è ancora notte. Alle 4 si attacca la salita del Tezio. Si fa colazione in cima e chi aveva portato il mandolino, accompagna i canti. Alle 12,30 tutti sono di ritorno. Seduti nella Sala dei Notari insieme a molto altro pubblico ascoltano il Cavaliere che per quasi due ore disserta sulla « Storia dei Clubs Alpini ». Alle 6 gran pranzo all’albergo Casali. Il Tezio come montagna non è gran che, ma da Perugia, con ritorno, è una bella tirata per essere seguita da una conferenza e un banchetto! Al Cavalier Corona lode e fama per aver seminato da noi l’ansia delle altezze”

Capitolo XXX Anno 1879: L’Esposizione Umbra a Perugia – Il Congresso Alpino

Finalmente una « Esposizione » a Perugia !
… omissis…
L’occasione fu il dodicesimo Congresso Alpino Italiano che gli alpinisti dell’alta Italia decisero di tenere a Perugia alla fine di agosto allo scopo di spargere nel paese l’amore per le montagne. Anche questa di un congresso nazionale fu una novità che si svilupperà in vista dell’equidistanza di Perugia dalle altre regioni.
… omissis…
L’orario della mostra era dalle 10 alle 16 – le ore più calde – ma le lamentele lo fecero estendere di due ore nel pomeriggio. Dopo i primi affollamenti parve vuotarsi, ma tornò animata quando giunsero a Perugia con consorti più di 60 alpinisti a inaugurare il loro Congresso nel teatro Pavone il 25 agosto. Aprì il Congresso il nostro Bellucci appassionato escursionista e arrampicatore e l’inesauribile Alinda B. B. recitò la poesia « Ai Monti! » appositamente commissionatale. Il marchese Belcredi congressista di Parma non volle essere da meno. Indirizzandosi a Perugia cantò:
« Bevo ai tuoi colli, ai tuoi fiumi d’argento
agli occhi dolci delle tue beltà
e come torna alle tue cime il vento
così l’anima mia ritornerà »
I congressisti più animosi si spinsero fino a Norcia per ascendere il Vettore. Il marchese Roccagiovine ne portò altri sul monte Cucco nella famosa grotta con corde e puleggie. I più sedentari si accontentarono del Subasio o di una gita al Trasimeno e a Montegualandro per veder il campo dove fummo suonati da Annibale.
…omissis…

Estratto da “Perugia della bell’epoca” di Uguccione Ranieri di Sorbello, Edizioni Volumnia, Perugia 1970.