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Le chiese gemelle

 

Fantasie ed impressioni fotografiche di francescobrozzetti

Girando in auto per stradine, stradette, tratturi ed altro ancora, ho visto un fantastico casale abbandonato…

Non ho resistito e fermatomi lì vicino, ho fatto qualche scatto…

Comunque guardando la sua facciata mi viene il sospetto di averlo già visto, ma non è possibile, non sono mai stato in quel luogo. Poi ho capito, il suo fronte è praticamente identico a quello di una casa abbandonata tra Maestrello e Colle Umberto I, dove, anticamente, anzi più precisamente nel ‘200, era stata costruita una chiesa, San Giovanni Vecchio, abbandonata poi a causa delle continue inondazioni del torrente Caina. Il luogo appena trovato è chiamato Podere San Pietro, ma a me interessa esclusivamente la piccola chiesa, annessa alla struttura, dedicata appunto a San Pietro.

Bella scoperta!

Due chiese praticamente identiche, entrambe abbandonate e ridotte a casolari fatiscenti, quasi simmetricamente ai lati opposti del monte!

Credo proprio di aver trovato lo spunto per una nuova serie di foto, in un angolo nascosto del nostro favoloso territorio!

A questo punto è doveroso effettuare qualche piccola precisazione storica.

Migiana Superioris Montis Tezzi

Il piccolo borgo di Migiana, costituìtosi intorno al XII secolo, si trova alle falde di Monte Tezio, lungo la strada che un tempo conduceva verso la valle del Tevere. Verso la fine del 1200 si presuppone che venne costruita la fonte pubblica su incarico dei magistrati perugini e la chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro, risale anch’essa alla prima metà del XII secolo, essendo anche citata in un documento del 1163 nel quale Federico Barbarossa ne conferma il possesso al monastero perugino di San Pietro.


L’attuale centro abitato, in lenta ma progressiva ristrutturazione, si è sviluppato attorno alla chiesa, che dava il nome ad uno dei due insediamenti in cui si distingueva Migiana nel Trecento, ovvero Migiana Superioris Montis Tezzi, mentre Migiana S. Petri Montis Tezzi, pur rimanendo strutturalmente inferione, era stata costruita intorno all’omonima chiesa. Oggi il corpo ampliato della chiesa “Superiore” e della canonica è divenuto una casa d’accoglienza.

Migiana San Petri Montis Tezzi

Se dal borgo di Migiana si lascia scorrere lo sguardo verso la valle del Tevere, prendendo come riferimento il castello di San Giuliano, in basso, si intravvede un caseggiato, imponente, ma completamente abbandonato ed in rovina. Per raggiungerlo non c’è molta strada da fare, solo un tratto di strada sterrata, che però si snoda all’interno di una azienda faunistico-venatoria ed è d’obbligo chiedere l’autorizzazione ad accedervi.


Raggiunto il casale si nota subito che la facciata non è quella di una semplice casa di campagna, ma è il fronte di una chiesa, una semplice chiesa dalle mura in pietra ma con l’ingresso ad arco acuto e l’interno con un soffitto a volta anche se completamente spoglio di ogni arredo. Ormai non è altro che un rudere ridotto a testimonianza della precedente vocazione religioso-agricola di questa porzione di territorio.

Chiesa di San Giovanni Vecchio

Le prime notizie relative alla chiesa di San Giovanni risalgono ai primi due secoli del primo millennio, quando l’imperatore Arrigo IV, prima, e Federico I, poi, riconobbero ufficialmente la chiesa.


Verso la metà del XV secolo, nel catasto risulta che i beni parrocchiali erano notevolmente diminuiti e ridotti in pessimo stato, ed infine, nel 1776 il parroco don Francesco Pompili ottenne dalla S. Congregazione del Concilio, l’autorizzazione di costruire una nuova chiesa sulla vicina collina (San Giovanni del Prugneto). La vecchia struttura, collocata nel pianoro (S. Giovanni Vecchio), ormai malandata, sia dai secoli che dalle piene improvvise
ed impetuose del torrente Caina che scorre lì vicino, successivamente venne parzialmente demolita e sui suoi resti fu eretta una casa colonica
di discrete dimensioni, dove abitarono alcuni coloni fino agli anni ‘50 del secolo scorso.