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Le Neviere di Monte Tezio

In un avvallamento della superficie prativa di Monte Tezio, a quota 917 s.1.m., sono ubicati i resti di antiche neviere che, da circa un secolo in completo abbandono, si presentano oggi allo stato di rudere. Liberate dalla vegetazione spontanea dalla Associazione Monti del Tezio nel 2001, sono state consolidate dalla Comunità Montana nel 2005.
Genericamente le neviere erano grotte naturali o artificiali nelle quali durante l’inverno veniva introdotta e costipata la neve che, protetta da un cospicuo strato di paglia, si poteva utilizzare durante l’estate quando ancora non esistevano i frigoriferi. Il ghiaccio, tagliato in blocchi con un’ascia, veniva avvolto in sacchi di iuta e trasportato a valle a dorso di mulo per essere utilizzato in ospedale o dai ceti più abbienti.
Scarsi e vaghi sono i ricordi tramandatici oralmente dagli anziani riguardo alle neviere di Monte Tezio; molto carenti anche le notizie storiche rinvenute fino ad oggi.
Una ricognizione presso l’Archivio di Stato di Perugia ha attestato numerose richieste di appalto da parte di privati, volte ad esercitare la vendita del ghiaccio, fin dall’anno 1669; il Comune di Perugia ne fissava anche le modalità di vendita ed il prezzo. Le ultime notizie certe rintracciate, relative al loro funzionamento, risalgono al 1864.
L’edificio, seminterrato, è da tempo privo di copertura, presenta una pianta circolare del diametro interno di 12 metri ed è definito da una muratura di pietrame dello spessore di 50 cm.. Quattro piloni addossati alla parete stessa, sono ubicati alle estremità di due diametri ortogonali; su di essi erano impostati due arconi intersecantisi in chiave, sui quali era adagiata la struttura lignea sostenente un tetto tradizionale costituito da pianelle, tegole e coppi.

Aldo Frittelli

Foto delle Neviere alla Galleria 8